...NEVER GIVE UP, NEVER GIVE IN...

giovedì 13 gennaio 2011

Un Brindisi All’Indifferenza

E giunse il giorno: quello del verdetto, della sentenza.
Oggi, poco dopo lo spuntar del sole, un consiglio di prelati, notabili e conti si riunirà per giudicarlo;
colui che ti vendette la morte, amico mio, ingrassando per bene e lentamente le sue casse.
Chissà quante baldracche, quanto vino e quanti piaceri gli avrai finanziato sciupandoti piano, nel silenzio e nella menzogna.
Ora che lo stato dovrebbe rigurgitare la sua rabbia repressa contro il malcapitato, capro espiatorio se pur in errore, ho come la sensazione che nessuna sentenza mi darà pace.
Cos’è una condanna se non una vana promessa di atroci rivalse burocratiche, che finisce per dissolversi nell’etere del quieto vivere?
Eppure non sono in me.
Mi infilo gli stivali, i guanti con le placche d’acciaio e la cotta di maglia; elmo, spada lunga e stiletto; Salirò a cavallo e mi porterò la, davanti al tribunale, in una viottola scura e muffosa, nell’ombra.
Nessuno osi pensare che ho destato la cotta di maglia per lui, fratello adorato! Di omuncoli pavidi e patetici suo pari ne ho affrontati a centinaia e, oggi come allora, potrei presentarmi a lui in braghe di tela, sorseggiando una doppio malto, per venderlo alla morte.
La spada, l’elmo e tutto l’armamentario sono per te, amico caro. In questa veste mi sento vicino a te, nel Valhalla.
Seduto fra gli eroi sorseggiando idromele, presumo, ti godi la scene del tuo allibratore che rischia la gogna.
So bene che la giustizia latiterà anche oggi; farà una fugace e futile comparsa a cavallo delle vesti dei magistrati, per poi sparire come neve al sole al momento della condanna.
Per questo dovrei aspettarlo fuori, attenderne l’uscita e piombargli addosso come un nibbio su un roditore; sorprendere le guardie, fissarlo così inerme e cupido di pietà, alzare la spada al cielo degli Dei e calarla sul suo cranio.
Ma non ne ho intenzione. Io, figlio di Thor, lascerò riposare il tuono.
La mia vendetta, oggi come non mai, è l’indifferenza; lascerò che quel gretto individuo si umili davanti all’universo piangendo misericordia, invocando grazia.
Oggi sarò la… ma sarò la per te, fratello mio; Che il mio odio aleggi nell’aria e possa ristagnare per sempre nel suo cuore divorandolo.
Tra poche ore sarà tutto finito e saremo seduti ai piedi della tua, o meglio la nostra, quercia: spalle al tronco e occhi all’infinito; una coppa d’idromele al cielo e un brindisi al domani.